Enza Sommella - Pazzi per l'Arte

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Enza Sommella

Recensione della Prof.ssa Enza Sommella
 
Valerio Pazzi , pittore autodidatta

L’uomo, la natura, la storia. Questa in sintesi sono le parole chiave della poetica pittorica di Pazzi. Nei suoi quadri il pittore ci propone, in un linguaggio semplice ed istintivo, l’insieme di sensazioni nate nella interiorità dell’uomo al cospetto della bellezza della natura. Quelle emozioni che nascono dall'avere uno sguardo attento e pronto a cogliere immagini-stati d’animo continuamente in mutamento. Le forme e i colori ci raccontano storie del tempo reale e surreale, al contempo. L’artista, seppur segue la poetica realista dei Macchiaioli, per cui gli oggetti rappresentati sono il risultato delle sensazioni primarie dell'osservatore, nel suo centrare l’attenzione ai sentimenti ricorda piuttosto la poetica dei poeti romantici.

Il paesaggio è il protagonista quasi esclusivo della sua produzione pittorica. La solitudine, il “silenzio” della natura, è il tema che accomuna le sue tele sia che siano descritti dei paesaggi marini, in cui sembra quasi di poter sentire le onde ed i gabbiani,  sia che siano descritte scene di campagna con i segni del vento o la nebbia in lontananza. Paesaggio reale, ma idealizzato.  I quadri di Pazzi, prendendo spunto dal reale, sono una rielaborazione poetica del mondo che ci circonda. Nella speranza di poter comunicare agli altri le emozioni provate, l’artista è costante nella continua ricerca di immortalare i momenti più poetici, impercettibili, indistinti del sentir. Un'alba, in cui un’ rosa carne’ si fa largo nell'oscurità ed illumina una striscia di cielo cupo. Un meriggio, in cui un sole fa brillare tutti i colori nel loro pieno splendore. L’artista elabora nel suo studio le immagini che lo colpiscono nella ricerca di un "vero" fotografico. Talvolta il desiderio di illustrare avanza oltre i limiti delle stesse cornici che entrano a far parte dell’opera in unico scorcio visivo. La superficie dei dipinti mostra pennellate ampie e piane che si fondono con quelle brevi e rapide. La stesura piana del colore si alterna all’uso della spatola, così da aver un evidente risultato materico soprattutto nella parte bassa dei dipinti, spesso corrispondente al terreno dei campi.

All’interno della produzione pittorica di Valerio Pazzi si nota, oltre ad una crescita espressiva, un significativo cambiamento/sviluppo caratterizzato da un  vero e proprio ritorno alle origini. Negli ultimi anni infatti l’artista è passato dalla descrizione di marine - tropicali e nostrane - alla descrizione dei paesaggi natii. Sono quindi nati quadri dall'ampia inquadratura, dove le campagne con i casolari ed il delta del Po hanno progressivamente conquistato le sue tele. Immagini fuori dal tempo dipinti nelle varie stagioni con campi di grano e papaveri, o nella bruma autunnale nella sua inconsistenza e irrealtà. Negli ultimi tempi il paesaggio è divenuto ’sfondo’. Sulle sue tele conquistano progressivamente uno spazio sempre più rilevante le persone, o meglio personaggi fuori dal tempo, immobilizzati in un gesto archetipo, testimoni di una vita contadina quasi completamente scomparsa. Ricordi di un tempo ormai passato.

Prof.ssa Enza Sommella


PS. Si invitano tutti i partecipanti a vedere la galleria virtuale dei quadri di  Valerio sul suo sito
http//xoomer.virgilio.it/pazziperlarte


 
 
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